La poesia, più della prosa, sconta il pregiudizio della fantasticheria o dell’effusione emotiva, la scrittura è in realtà propriamente “labor”, fatica, costruzione. In questa puntata esploreremo il sottile confine tra scintilla iniziale e urgenza della scrittura che si fa paziente lavoro sul testo.

La parola della poesia è parola necessaria. L’unica in grado di toccare senza finzioni il cuore della vita e le profondità delle nostre umanissime paure. È l’unica a saperci parlare dell’umano, ad affrontare il dolore e la perdita restituendoli trasfigurati. Come si pone la grande poesia contemporanea dinanzi al tema universale della morte?

Da sempre la rappresentazione del paesaggio è chiave di lettura del mondo. Quali spazi hanno costruito i poeti contemporanei, come si pone il loro sguardo rispetto alla realtà che ci circonda?

In questa puntata vogliamo offrirvi un suggestivo percorso nella poesia contemporanea attraverso le voci di donna che hanno profondamente rinnovato dall’interno il codice poetico, il suo linguaggio e le sue forme, apportandovi energie e contenuti nuovi.

Dare voce al silenzio, tradurne le sottili architetture in parole e in musica. Può sembrare un paradosso eppure da sempre questa è la sfida della poesia: rendere visibile ciò che non lo è. In questa puntata cercheremo di approfondire il profondo legame tra la parola poetica e ciò che la sostanzia, le dà alimento e ritmo. Il silenzio, i silenzi.

In questa puntata racconteremo la vita e l'opera di un'inquieta e delicata figura di donna, la poetessa milanese Antonia Pozzi. Una vita breve ma intensa quella della Pozzi, candidata a diventare una delle maggiori voci femminili della letteratura italiana del ‘900, una fiaba senza lieto fine ma che ci ha lasciato versi di straordinaria intensità e modernità.