L’odierna tecnologia non ci permette di viaggiare tra le stelle se non in tempi ben superiori alla durata della   vita umana   ma la fantasia e il pensiero non hanno limitazioni e con il pensiero e l’immaginazione  iniziamo ora un viaggio che dalla nostra casa celeste , il pianeta terra, ci porterà fino ai confini dell’universo conosciuto.

Usciamo quindi a riveder le stelle  per capire quali risposte fornisce  la moderna  scienza astronomica

Dopo aver viaggiato ai confini dell’Universo a noi noto vediamo ora di conoscere un po’ meglio i nostri vicini di casa e cioè il nostro sistema solare e la Via Lattea,  la nostra galassia.

Viaggiando nell’universo abbiamo incontrato milioni di galassie ciascuna composta da miliardi di stelle ma è possibile che sia un universo vuoto e silenzioso senza traccia di vita se non sul nostro pianeta? 

Nel corso del nostro viaggio nell’universo  abbiamo incontrato galassie,  stelle, pianeti e nebulose   e tutti questi oggetti ci hanno dato una sensazione di calma e immutabilità ma questo è dovuto al fatto che la vita umana è troppo breve per poter apprezzare le variazioni degli oggetti celesti.

Fino all'avvento del telescopio nel 1600  l'unico strumento a disposizione dell'uomo per osservare il cielo fu l'occhio. Quasi sicuramente Galileo non fu l'inventore del telescopio ma fu certamente il primo a rivolgerlo alla luna e alle stelle.

In quante meraviglie ci siamo imbattuti nel corso del nostro viaggio nell’universo? Stelle di differenti colori, galassie a spirale   ed ellittiche, buchi neri, pianeti esotici che potrebbero ospitare forme di vita anche intelligente. Ma come ha avuto origine tutto questo, ammesso che l’abbia avuta? E l’universo sarà eterno o avrà una fine?

Per millenni l’uomo ha osservato il cielo potendo fare affidamento solo sui suoi occhi.  Anche i primi strumenti a partire dal cannocchiale di Galileo fino ai telescopi di Mount Wilson e di Mount Palomar erano in grado di rivelare solo la componente della radiazione elettromagnetica che chiamiamo luce e fino all’inizio  degli anni ’60  del secolo scorso  si pensava che l’universo fosse interamente composto da ciò che potevamo vedere.

Il 16 ottobre 1995 è stata una data storica per gli astronomi: per la prima volta si è avuta conferma della presenza di un pianeta in orbita intorno ad una stella diversa dal Sole. Ad oggi i pianeti extrasolari scoperti sono quasi 5000 e formano sistemi planetari così variegati che la fantasia umana mai avrebbe immaginato. Ora la possibilità di vita extraterrestre non è più unamera speculazione filosofica, ma si basa su evidenze scientifiche.

Il 10  aprile 2019 una conferenza stampa che vedeva coinvolti tutti i centri che hanno partecipato alla ricerca ha dato notizia di aver fotografato per la prima volta l’ombra del buco nero super massiccio che si trova al centro della galassia ellittica M87 nella costellazione della vergine. Poiché spesso i media dedicano più attenzione al clamore che può suscitare nel pubblico una notizia che non alla correttezza scientifica di quanto dichiarato vediamo di spiegare in cosa consiste esattamente la scoperta.

Se in una notte d'agosto più o meno fra il giorno 10 ed il giorno 13 osserviamo il cielo per circa 20 minuti  potremmo vedere numerose scie luminose che scompaiono in pochi secondi. Sono provocate da massi - il termine scientifico è meteore - che entrano nell'atmosfera terrestre e si incendiano per l'attrito senza quindi arrivare al suolo. A  volte piccoli resti di questi sassi colpiscono la terra dando origine a quelle che chiamiamo meteoriti ma, seppur molto raramente,  corpi di dimensioni ben maggiori hanno colpito il nostro pianeta causando grandi estinzioni della vita allora presente sulla terra le loro tracce però sono difficili da rilevare.